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giovedì 28 novembre 2013

KNOW EVIL

Sta per iniziare la campagna chiamata Know Evil, versione italiana
Know Evil è una campagna per Eclipse Phase ideata da Caleb Stokes (link a Hebanon Games, il suo blog).
Potete trovare la versione originale della campagna su Role Playing Public Radio
(attenzione, i riassunti dei singoli episodi contengono degli spoilers)






lunedì 25 novembre 2013

Bump in the Night, resoconto n.2

Questo è il resoconto della seconda sessione di gioco di Bump in the Night, un'avventura della Posthuman Studios per Eclipse Phase.

I PG decidono di dividersi per poter seguire più piste possibili nel poco tempo rimasto.
Morgan e Jyrky si dirigono verso un casinò gestito dal Night Cartel, sperando di inchiodare Silvestri. Purtroppo l'uomo è controllato a vista e per poco i personaggi non si trovano faccia a faccia con le pistole della mala.
Delirio riesce e mettersi in contatto con Blackvein e, nonostante i suoi poteri mentali non riescano a influenzare il corvo uplifted, riesce a convincerlo a fare un patto e a sapere la verità sulle persone scomparse.
Philomel, nel frattempo, non riesce a entrare nella body bank usando un sotterfugio e così cerca di accedervi dall'esterno. Riesce a resistere all'atmosfera di Venere ma il suo disperato tentativo viene fermato in tempo dalle notizie giunte dai suoi compagni.

Le 4 sentinelle, con l'aiuto della Taurus Corporation, riescono a fermare i criminali e a raccogliere le prove necessarie per mostrare al Consorzio Planetario e alla Costellazione di Morningstar che Parvarti è, e resterà, una colonia indipendente.

I personaggi riescono inoltre a restare in buoni rapporti con Blackvein che, probabilmente, si rivelerà un ottimo contatto nel network Guanxi.
Fine della missione

mercoledì 20 novembre 2013

Morgan Stardust: Intervista con la Star

Intervistare una (sedicente?) cyblogstar non è mai un'impresa facile, ma trovarsi di fronte a Morgan Stardust è qualcosa che va al di là della transumana sopportazione.
Borioso, saccente e autoreferenziale, sembra sempre comportarsi come se stesse recitando in un oloteatro e si aspettasse da un momento all'altro uno scrosciante applauso per le sue sagaci arguzie.
Ci incontriamo a casa sua, un elegante appartamento in stile neo-maximal figurativo dove ogni singolo oggetto di arredamento sembra essere uscito dai peggiori incubi di un designer minimalista. Morgan mi riceve seduto sul suo trono dorato, con aria leggermente annoiata.



[Giornalista] Iniziamo dal suo nome così originale. Da dove viene fuori Morgan? E' il suo vero nome?

[Morgan Stardust] E' il nome che ho scelto io di avere, quindi posso dire a ragion veduta che si tratta del mio Vero Nome, quello che più di ogni altro riflette la mia essenza. Nell'antichità era il nome di un pirata, e anche quello di una divinità femminile. Un nome contemporaneamente maschile e femminile, aria e acqua, mutevole, instabile, incredibilmente affascinante. Non sente come la lingua accarezza il palato mentro lo pronuncia? Non è irresistibile?

[Giornalista] Credo di poter resistere, al momento. Si sa pochissimo delle sue origini, vorrebbe gentilmente raccontarci qualcosa della sua infanzia? Dove è nato, dove è cresciuto, chi erano i suoi genitori...

[Morgan Stardust] La mia infanzia... l'infanzia... vediamo... sono nato sulla Terra, lo sa? In quella che un tempo veniva chiamata "Italia". Un posto meraviglioso, dove l'eleganza e lo stile erano una necessità esistenziale, prima ancora che un segno di distinzione. I miei genitori avevano fatto riadattare un antico edificio in pietra bianca, un tempo usato come sede di spettacoli con umani ed animali, e l'avevano trasformato in una abitazione davvero originale e sorprendente. Facevano spesso feste con i loro amici, ero costantemente circondato dalla loro attenzione. A quattro anni iniziavo già ad esibirmi sul palco cantando e recitando. Disegnavo io stesso i miei costumi, ricevendo elogi continui.
Ma quello che può sembrare un paradiso ad un bambino diventa un inferno per un adolescente, soprattutto se brillante ed originale come me, così ho lasciato casa a 13 anni, fuggendo di nascosto, perché quella luccicante borghesia aveva iniziato a strangolarmi con i suoi osceni tentacoli di perbenismo.
Ho abbandonato tutto lo sfarzo, la ricchezza, per diventare finalmente me stesso. O forse me stessa?
Nella solitudine della mia fuga ho imparato a conoscere i più profondi abissi dell'abiezione umana, così come le vette più estatiche del sublime. Quello che voi vedete quando mi guardate non è che il pallido ed opaco riflesso della mia interiorità.

[Giornalista] Ci racconti di quella volta in cui fu eletto reginetta di un concorso di bellezza.

[Morgan Stardust] Oh, quella volta (ride, si copre la bocca con un vezzoso gesto della mano). E' stato molto tempo fa, su Elysium. Avevo solo 12 anni, ma mi rendevo già conto di essere in qualche modo speciale, per il modo in cui attiravo gli sguardi delle persone che incontravo. Mi capitava spesso di ricevere offerte sessuali da persone di entrambi i sessi, che declinavo con gentilezza ma fermezza. Purtroppo i miei genitori erano terribilmente indigenti, quel tipo di persona di buon cuore ma senza mezzi finanziari per sostenere le mie ambizioni, così mi venne l'idea di partecipare a quel concorso. Avevo alcuni amici in grado di fornirmi una falsa identità, e quindi mi presentai con il nome di Morgana Bowie. Le altre partecipanti erano tutte delle orrende barsomiane, rozza come.. come... come dei barsomiani, ecco.
E' stato un episodio divertente, e con i soldi guadagnati mi comperai il mio primo sintomodulatore quantico.

[Giornalista] Signor Morgan, lei ci ha detto di essere nato e cresciuto sulla Terra, da una famiglia benestante, e di essere scappato di casa a 13 anni. Giusto?

[Morgan Stardust] Sì, è esatto.

[Giornalista] E ci ha anche raccontato di essere cresciuto su Marte, figlio di due genitori poveri.

[Morgan Stardust] Sì, è corretto.

[Giornalista] Spero che si renda conto del fatto che le due versioni sono del tutto incompatibili. Perché ci sta prendendo in giro?

[Morgan Stardust] Perché entrambe le versioni sono vere. Perché entrambe fanno parte di me. Perché ho raccontato tante versioni diverse della mia vita da non riuscire più a ricordare quali fossero reali e quali invece semplicemente inventate o riadattate. Sono cose che succedono, quando si gioca troppo spesso con le droghe dei petali. La mente si confonde, diventa plastica e duttile. Che importanza può avere per lei sapere se sono mai stato fisicamente in un posto o nell'altro? Ho vissuto quelle esperienze con un'intensità che le rende Vere tanto quanto questa nostra chiacchierata. Faccia attenzione: io non mi aspetto che lei, con il suo sguardo bovino e le sue mani tozze, possa riuscire a cogliere certe sfumature dell'esistenza. Però mi rallegro all'idea che qualcuno dei suoi lettori possa riuscire ad arrivare là dove lei non può vedere.

[Giornalista] Le ricordo che IO sono un affermato giornalista, mentre LEI è solo una sottospecie di omosessuale drogato che passa da un fallimento artistico all'altro, sopravvivendo solo grazie alle spintarelle dei suoi ricchi amanti. O vuole negare che questa sia la verità? Vuole che scriva qualcuno dei loro nomi, nel mio articolo?

[Morgan Stardust] Oh, guardi (si accarezza con una mano i lunghi capelli tigrati), faccia come crede, la cosa non mi riguarda. La "realtà", la "verità", sono dei concetti così banali, così noiosi. La noia, quel mostro orrendo che vorrebbe con un solo sbadiglio inghiottire il mondo... A chi interessano certe cose? Pensa forse che a qualcuno interessi davvero sapere se lei ha davvero abusato di quel bambino di sei anni, su Marte, o se si è trattato solo di un'esperienza simulata?"

[Giornalista] Io... io... non... cioé.....

[Morgan Stardust] Oh, su, non faccia così, abbiamo tutti i nostri vizietti. E lei non è l'unica persona al mondo con degli amici a cui piace racconatare pettegolezzi. Certe cose si vengono a sapere, prima o poi. Tornando alla nostra intervista, ha altre domande da farmi?

[Giornalista] Io... era... voglio dire.... no, non ho altre domande.

[Morgan Stardust] Molto bene. La mia Musa le fornirà una scheda completa con le notizie sulla mia carriera artistica e una selezione di foto. Sono certo che l'articolo saprà mettere nella giusta luce le mie doti. Posso contarci?

[Giornalista] Io... ehr.. sì, certo, può contarci.

[Morgan Stardust] Allora arrivederci, eh. Stia bene. E sorrida, che la vita è un'avventura affascinante, e così divertente, se presa dal lato giusto...

martedì 19 novembre 2013

Bump in the Night

Questo è il resoconto della prima sessione di gioco di Bump in the Night, un'avventura della Posthuman Studios per Eclipse Phase.

Un gruppo di sentinelle (Delirio Banfi, Morgan, Jyrky Katainen e Philomel) vengono inviati via darkcasting su Parvarti, una città aerostato di Venere, che pare abbia chiuso tutte le normali via di accesso e comunicazione.
Le poche trasmissioni quantiche che hanno superato il blocco, parlano della scomparsa di una dozzina di persone nell'ultima settimana.
I personaggi vengono rivestiti in morph e dotati di una identità falsa dalla IdCrew e subito scoprono che il loro contatto, Dwala Chatterjee, una dipendente della Taurus Corporation, è tra le persone scomparse.
Al suo posto si presenta un collega di Dwala che scambia le sentinelle per degli investigatori e chiede il loro aiuto nello scoprire che fine abbiamo fatto le 12 persone scomparse.
I morph sono svaniti nel nulla e si sta diffondendo la paranoia che chi sviluppi un bernoccolo sulla testa sia destinato a scomparire. La Taurus è molto impegnata a mantenere la calma su Parvarti, dove i residenti iniziano a dare segni di impazienza e si stanno accorgendo del blocco delle comunicazioni e delle Ego Trasmissioni.

Il gruppo si divide. Delirio e Morgan si spacciano per due medici e scoprono che il bernoccolo è causato da un'emorragia provocata da delle nano macchine di scarsa qualità, le quali registrano degli XP (eXperience Player) all'insaputa dell'ospite. Questo però non spiega il motivo per cui i morph siano svaniti.
Nel frattempo, Jyrky e Philomel iniziano un'affannosa ricerca on line di tutti i dati possibili sulle vittime. Queste ai erano rivestiti recentemente in un nuovo morph (anche la Chatterjee), usando diverse compagnie di Ego trasmissione le quali, però, utilizzano tutte la stessa Body Bank.
La Dai Khan Enterprises è una piccola compagnia che fornisce la maggior parte dei morph di Parvarti e ha 3 dipendenti: un addetto alla sicurezza attualmente impegnato in sede, la titolare che sembra abbia un contatto tra i Nine Lives e un dipendente impegnato a giocare in un Casinò del Night Cartel e che ha grosso debito di denaro con un certo Blackvein, un uplifted del Night Cartel.

Le indagini proseguono ma le sentinelle hanno ora solo 2 ore prima che delle squadre del Consorzio Planetario e della Costellazione di Morningstar arrivino per indagare.

sabato 16 novembre 2013

Night Cartel

messaggio ricevuto da: Blackvein.the.uplifted@gmail.com


Consideralo un favore gratuito, ok?
Io appartengo alla famiglia del Night Cartel, per cui darti delle informazioni sull'organizzazione non mi costa nulla.
Non posso rivelarti informazioni confidenziali, ovviamente, ma posso dirti quello che cerchi.
La stazione principale del Nigh Cartel è New Sicily, nella fascia di asteroidi dopo Marte, comunemente chiamata La Fascia.
E ora un po' di storia:
Con il passare del tempo, l'affiliazione a uno dei numerosi habitat multi etnici rimpiazzò il concetto di etnia e nazionalità, nello stesso modo tradizioni ed eredità culturali svanirono gradualmente.
Molte organizzazioni criminali etniche pre Caduta formarono in principio un'alleanza per necessità, successivamente l'uploading e il rivestimento in morph abbatterono codici sociali e pregiudizi raziali. Progressivamente, dal punto di vista sia imprenditoriale sia criminale, il Night Cartel emerse dai resti delle organizzazioni criminali terrestri, fondendo le qualità migliori di ognuna di esse (mafia russa e italiana in primis, più altre organizzazioni simili). Sono escluse la Triade, che rimase se stessa, mentre le organizzazioni criminali sud americane formarono la Nine Lives.
Il Night Cartel detiene un legittimo stato di Ipercorporazione in alcuni habitat mentre lavora chiaramente al di fuori delle regole in altri, dove c'è più rispetto per la legge e la corruzione è meno diffusa.
Il Cartel è invischiato in numerose attività criminali: racket, estorsioni, rapimenti, sfruttamento della schiavitù di pod e prostituzione. Ci siamo anche adattati molto bene alle ultime tecnologie e ora il Night Cartel compete con la Triade nel campo degli stimolatori elettronici (i narco algoritmi), droghe e mercato pirata di nano fabbricatori. Come la Triade, il Night Cartel opera a volte attraverso delle Ipercorp legittime.
Di più non posso dirti.
Ciao

Blackvein,
Tiene il becco chiuso

venerdì 15 novembre 2013

Philomel

"Bots are a dolphin best friend!"

+Survival; +Thrill seeking; -Uplift slavery


Non racconto spesso la mia storia, quindi non mi prendo responsabilità se ti sembrerà noiosa. 
Non è che io sia riservato, nessun delfino lo è per natura, noi condividiamo sempre tutto a differenza di voi umani... Ma le circostanze mi hanno portato ad apprezzare il silenzio e dopotutto, anche se non fosse pericoloso per la mia libertà, che senso avrebbe sprecare del tempo a sguazzare in memorie sgradevoli quando ci sono tante cose più divertenti?
So chi sei-- chi siete... Mamma Reyes mi ha parlato di voi e se mi hai chiesto della mia storia penso di dovertela raccontare, perchè con tutta probabilità già ti sei informato e questa è una specie di prova di fiducia. D'accordo. Spero che non suoni noiosa, non mi piace l'idea di sembrare noioso.
L'ingeniere genetico che si è occupato della mia nascita era un intellettualoide del cazzo con la passione per uno scrittore morto l'Oceano solo sa quanti secoli prima della Caduta. Mi ha chiamato Philomel, anche se sono un maschio, non so se per ignoranza, disinteresse o aperta provocazione. Non so che senso abbia avuto darmi un nome così lungo, visto che nessuno lo usa mai tutto intero. Per lo più sono Phil, o Philo (Mamma Reyes mi chiamava Philo). All'inizio la Somatek mi sub-appaltava insieme ad una squadra di altri uplift a piccole o grandi imprese di recupero di relitti. Il mio era un lavoro semplice, entravo nei relitti con un sensore collegato ai miei occhi e trasmettevo le immagini di quello che vedevo agli esperti in recupero e demolizioni che stendevano una mappatura preliminare del relitto di turno. Dovevo solo nuotare dove loro mi dicevano di nuotare e se qualcosa mi sbarrava la strada ci pensava Mab ad aprirla. (Sì, Mab, come la regina, anche lui era vittima dello stesso ingeniere genetico, per questo tutto sommato siamo riusciti a legare. Avevamo qualcosa di cui lamentarci insieme.)
Mab era un neo-polipo con la tendenza a brontolare e lamentarsi. Mi piaceva punzecchiarlo e bulleggiarlo per gioco, a volte ignorarlo apposta. C'è da dire che quando nasci schiavo, un po' ti viene voglia di sopraffare qualcun altro, ma non l'ho mai fatto con vera cattiveria. Lo giuro. Volevo bene a Mab.
L'ultimo relitto su cui ho lavorato, non ricordo come si chiamasse (so che questo dettaglio probabilmente è tra quelli che più ti interessano, mi dispiace), era un nome in una lingua che non conosco e ben si adattava alla sua struttura per nulla convenzionale. Non assomigliava a nessuna nave cargo sulla quale avessi lavorato prima d'allora, lo si capiva anche se era veramente ridotta malissimo.
Non ricordo molto di quanto è accaduto, era stato Mab a... come dite voi? "Stabilire il contatto"? Ricordo però con estrema precisione il DOLORE. Giuro, se non avessi provato quel DOLORE i mesi successivi sarei anche potuto impazzire, ma sono stati niente in confronto a quello. Strappato, fatto a pezzi, invaso e rivoltato... voi lo chiamereste inferno (ci credete ancora, nell'inferno?), un tormento senza fine, come se qualcosa di estremamente innaturale cercasse di stipare secoli di sofferenze in un istante. Poi più niente e la prima cosa che ricordo dopo questo era il mio corpo su un tavolo di laboratorio della Somatek.
Non so che ne è stato del team a cui ci avevano appaltati, se quello che è successo in quel relitto ha avuto ripercussioni su di loro o se la Somatek (sempre vigile, sempre pronta a monitorare i suoi clienti tramite chip installati dentro di noi) non abbia voluto lasciare testimoni. So che sono spariti. So che nessuno ha indagato sulla cosa. 
So che a Mab è capitato quello che è capitato a me, solo.... molto di più. Non ha retto, la sua coscienza distrutta è stata dichiarata non recuperabile. Fa paura di questi tempi, eh?
Povero Mab, mentre il mio corpo e la mia mente venivano sottoposti a esperimenti e analisi dopo l'incidente mi capitava spesso di isolarmi in me stesso e ripensare al suo tono petulante e recriminatorio.
"Oh, certo, mandiamoci il povero Mab! Tanto lui di zampe ne ha otto!"
"No, figurati, non mi dispiace che tu mi abbia lasciato là sotto per ore, avrai avuto di sicuro altro da fare, cose importanti, non come me!"
"Grazie, davvero, grazie! Mi commuove tutta questa preoccupazione per me! Dopotutto è solo un condotto pericolante, che pericolo sarà mai, eh, Mel?"
(Mel. Era l'unico a chiamarmi Mel. Non mi sono mai comportato bene con Mab, ma ora capisco che lui era mio amico. L'unico che avessi. E' per questo che ho dato alla mia Musa il suo carattere e il suo nome. Mi fa sentire meno in colpa per quello che gli è successo. Anche la mia Musa mi chiama Mel.)
Non so quanto a lungo hanno approfondito le loro analisi e i loro test su di me, non conosco i risultati ottenuti, nè quelli che speravano di ottenere.

giovedì 14 novembre 2013

Jyrky Katainen

Jyrky Katainen

 
"Certo che posso aggiustarlo. Basta cancellare questi DRM ed installare del software libero creato su Titano."

- Hypercorp; + DIY; + Open Access


Ad appena 43 anni, Jyrky è uno dei pochi veterani, uno spacer la cui casa si trovava nello spazio da prima della Caduta. All'epoca era un giovane ingegnere in una squadra soccorso, specialisti a bordo di navette recupero pronti ad intervenire in situazioni d'emergenza.
La Caduta ha portato con sé più richieste di soccorso di quante Jyrky ed i suoi compagni potessero affrontare costringendoli ad assistere impotenti alla morte d'innumerevoli profughi. Come se non bastasse le direttive corporative davano priorità ai carichi VIP e alle risorse aziendali lasciando al loro destino le masse diseredate.
In seguito ad un ordine diretto dal Consortium la navetta di Jyrky è stata spedita su di un vascello in avaria con l'ordine di recuperare importanti dati di ricerca. La missione deve essere stata un fallimento perché il trasporto è andato distrutto e la navetta pesantemente danneggiata. Jyrky si è salvato grazie alla vasca medica di bordo ed è stato soccorso a distanza di mesi dallo sciame feccia The Stars our destination.

Il Consortium non ha mosso un dito per salvarlo. 

Tra i membri dello sciame Jyrky ha scoperto che un altro mondo è possibile, che la pietà per i fuggiaschi non significa debolezza e morte sicura e che il controllo oppressivo delle corporazioni non è una garanzia di sopravvivenza.
Cresciuto ed educato nel rigido mondo corporativo Jyrky non dimostra lo slancio edonistico necessario per appartenere a pieno titolo allo sciame, ciò nonostante si trova spesso a viaggiare in compagnia della Feccia sfruttando a loro vantaggio le sue abilità ingegneristiche nell'improvvisare riparazioni con qualunque cosa sia a portata di mano.
Ora Jyrky ha riparato la nave soccorso ribattezzandola Your Mom, con questa si dedica ad atti di pirateria informatica ed al contrabbando di prodotti regolamentati negli habitat del sistema interno. Nello sciame ha anche incontrato un compagno con il quale condividere il viaggio a bordo di Mamma e il risentimento verso il Consortium.
Firewall decise di contattare Jyrky a proposito della sua ultima missione, la nave sulla quale perse i suoi compagni conteneva quasi sicuramente reliquie TITANs, ad oggi non si sa ancora se queste fossero l'oggetto della missione o se la nave fosse stata infettata accidentalmente. Quel che è certo è che Jyrky non ricorda nulla di quel periodo e nemmeno sedute mirate di psicochirugia gli hanno permesso di apprendere particolari utili. 
Al tempo stesso disgustato dal Consortium e ansioso di scoprire cosa gli sia accaduto Jyrky si è unito al Firewall per il quale fornisce un efficace sistema di trasporto ed un abile supporto tecnico  informatico.

giovedì 7 novembre 2013

Bump in the night

messaggio ricevuto da: Proxy Striker

Decriptazione completata

Sentinelle,
dovete recarvi al più presto su Parvarti per incontrare Dwala Chatterjee, una dipendente della Taurus Corporation, la società privata che gestisce la sicurezza sulla città aerostato.
Dwala collabora con noi attraverso un'agenzia di investigazione che usiamo come copertura, non sospetta dell'esistenza del Firewall e deve restarne all'oscuro.
Ha richiesto l'intervento di una squadra di agenti ma non abbiamo notizie sul motivo di questa chiamata.
Attualmente le comunicazioni con Parvarti sono interrotte e non ne conosciamo le
cause. Sappiamo però che sia il Consorzio Planetario sia la Costellazione di Morningstar si stanno attivando per scoprire il motivo di questo silenzio.
Riusciremo a ego trasmettervi da Gerlach a Parvarti attraverso una body bank illegale gestita dalla IDCrew.
Incontratevi con la Chatterjee e aiutatela, il Firewall necessita che Dwala sia in debito con l'organizzazione.
Fine della trasmissione.

il messaggio si cancellerà tra 3 secondi
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